Giorgio Agazzi nato a Vicenza ha iniziato gli studi musicali con la prof.ssa Rizzato Dall’Amico, proseguendoli dal 1966 presso il Conservatorio B. Marcello di Venezia diplomandosi con il massimo dei voti e lode sotto la guida di Vincenzo Pertile (allievo di Arturo Benedetti Michelangeli ). Ha conseguito la “Licence de concert” al Conservatorio di Losanna con Fausto Zadra (allievo di Vincenzo Scaramuzza a Buenos Aires). Ha seguito i corsi tenuti da Carlo Zecchi a Roma, Salisburgo, Trieste, Città di Castello; da Ludwik Stefanski a Padova, Lugano; da Malcolm Frager a Zurigo e Lucerna; da Louis Hiltbrandt a Ginevra. Ha studiato ad Anversa quale borsista del governo belga.
Ha ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali : 1° La Spezia , 1° Carpi (Beethoven), 1° Chopin (Padova), 2° Enna, 2° Taranto, 2° Treviso, 1° Roma (Rassegna nazionale concertisti). Ha partecipato al concorso internazionale Chopin di Varsavia dove la critica ha rilevato la “nobiltà e cultura” delle sue esecuzioni.
Ha effettuato registrazioni per la Rai e per la televisione svizzera – romanda. Ha partecipato con due concerti nel 1977 all’esecuzione integrale delle sonate di Mozart e di Beethoven tenutesi a Roma a cui hanno partecipato eminenti artisti come: Hans Richter Haaser, Jorg Demus, Wilhelm Kempff, Rudolf Firkusny, Lya De Barberiis, Nikita Magaloff.
Ha tenuto concerti in diverse formazioni: duo pianistico (Mozart integrale a quattro mani e due pianoforti), Bartok sonata due pianoforti e percussioni.
Ha tenuto per conto dell’Università di Losanna, in collaborazione con il prof. Jean Claude Piguet, un corso annuale dedicato al rapporto filosofia-musica ed un corso riguardante alcuni aspetti della musica francese.
Giorgio Agazzi vive a Mestre ma ritorna nella sua città per il suo progetto dell’esecuzione delle 32 sonate di Beethoven in 7 serate nello storico teatro S. Marco di Vicenza.

Ascoltare questo corpus definito IL NUOVO TESTAMENTO ( mentre i 48 preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato di Bach vengono definiti L’ANTICO TESTAMENTO) è occasione molto rara – dice Giorgio Agazzi – soprattutto se pensiamo che la cadenza dei concerti è settimanale .Per me è un ritorno a casa, pensando agli anni di studio all’Istituto Canneti e poi come professore nella locale sezione staccata del Conservatorio B:Marcello di Venezia. Le molte esibizioni pubbliche nello storico Auditorium Canneti per Agimus, Società del Quartetto, Amici della Musica, Teatro Olimpico e tantissimi ascolti di grandi solisti di passaggio nella nostra città. I ricordi vanno dal 1972 – prosegue Giorgio Agazzi – in cui Wolfango Dalla Vecchia organizzò una Piccola Stagione Vicentina puntando su artisti della città, come il violinista Vittorio Graziadei, la pianista Amalia Tadiello, il violoncellista Pedrollo, il pianista Antonio Rigobello con cui eseguimmo ( in prima audizione ) la sonata di Bartok per 2 pianoforti e percussione. Rimangono nella mia memoria i molti incontri umani e musicali che hanno caratterizzato la mia giovinezza e di cui sono grato alla mia prima Insegnante Amalia Rizzato dall’Amico cui dedico questi concerti con affetto e gratitudine
Giorgio Agazzi si è esibito al Teatro La Fenice di Venezia e al Castello di Duino in occasione della presentazione dell’edizione italiana del libro di Ernest Ansermet “I Fondamenti della Musica nella coscienza dell’uomo”. Sempre nella collana musicale che segue insieme al maestro Rapin, direttore del Conservatorio di Losanna, è uscito un libro sui diari del grande direttore tedesco Wilhelm Furtwangler. Ha eseguito cicli di tre concerti ciascuno dedicati a Schumann, Chopin, Brahms e Lied Romantico. Su sollecitazione del Consolato svizzero di Venezia ha eseguito concerti dedicati a Frank Martin e a Othmar Schoek. Nel 2003 ha eseguito per la prima volta, a Mestre, nella sala di Santa Maria delle Grazie, l’integrale delle 32 sonate di Beethoven in 10 concerti.
Nel 2005 ha eseguito 5 concerti dedicati alle sonate classico-romantiche di Mozart, Haydn, Schubert, Schumann, Liszt, Chopin.
Nel 2006 ha ripetuto l’integrale delle sonate di Beethoven presso la Scuola superiore di musica Ribeaupierre di Losanna e nel 2009, nell’arco temporale di tre mesi, nuovamente a Mestre. Attualmente sta portando a termine a Mestre la sua quarta “integrale”. Ha insegnato presso i Conservatori di Venezia e Losanna. Nel 2021 l’Associazione AVAPO , che si occupa dell’assistenza dei malati terminali, ha ripreso e diffuso in rete tutte le sonate di Beethoven dalla Sala concerti del Conservatorio “Benedetto Marcello “ di Venezia.
Il progetto “Mercoledì con Beethoven , Diario Intimo delle 32 sonate per pianoforte” si svolgerà con 7 appuntamenti in aprile e maggio 2025 al Teatro San Marco a Vicenza e si propone di sviluppare una conoscenza delle opere di Beethoven ciascuna delle quali avrà il suo specifico commento, quasi a creare un intimismo nell’ascoltare e maggiormente apprezzare anche con cenni storico/musicali dove necessitano le varie sonate del grande Maestro con la suggestione e le emozioni che sa far scaturire dal pianoforte il maestro Giorgio Agazzi creando il perfetto equilibrio tra musica, strumento ed esecutore.
Prima dell’esecuzione il maestro dirà qualche parola con alcuni pensieri personali come la guida con la penna laser che illumina i dettagli. Prima ancora un ricordo di musicisti vicentini che hanno fatto la storia musicale della città, : un pensiero che il maestro ritiene doveroso citando i loro nomi ed eseguendo per loro il rondò in la minore di Mozart K.511

9 APRILE 2025 Sonate op.13 – op. 7 – op.10n.2 – op 31 n.2 – op. 81
La sonata op. 13 “Patetica” in do minore è la seconda scritta in questa tonalità ( op. 10 n.1 e op.111) e il titolo di “patetica” è ben appropriato. Inizia con un’introduzione ( anche nell’op.111) raramente usata dal suo autore come sentisse di dire qualcosa di speciale ed importante.
La sonata op. 7 risulta una delle più lunghe, ed è definita grande sonata assieme all’op 22 e l’op 106 . I tempi sono 4 con un largo con gran espressione. Un momento particolare è verso la conclusione in cui l’atmosfera diventa intima e tutto svanisce come nel nulla.
La sonata op. 10 n.2 e la seconda delle tre sonate op. 10. La tonalità di fa maggiore ricorda la gioia dell’ottava sinfonia e della sesta sinfonia pastorale.
La sonata op. 31 n.2 in re minore “La tempesta” è particolare per l’inserimento di parti recitative e l’uso assolutamente moderno del pedale. Dopo un secondo tempo Adagio di rara intensità segue un allegretto costante nel suo andamento.
La sonata op. 81 “Gli addii” ricorda i 3 momenti che ha vissuto Beethoven quando Napoleone passò per Vienna e tutti lasciarono la città. L’addio l’assenza e il ritorno sono le parti di questa sonata Caratteristica.
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