Mercoledì con Beethoven , Diario Intimo delle 32 sonate per pianoforte

Mercoledì con Beethoven , Diario Intimo delle 32 sonate per pianoforte

Ancora di scena il maestro Giorgio Agazzi  al Teatro San Marco a Vicenza , mercoledì 14 maggio alle ore 20,30 che andrà a proporre nuove pagine delle opere di Beethoven.

Il progetto “Mercoledì con Beethoven , Diario Intimo delle 32 sonate per pianoforte” che si sta svolgendo al Teatro San Marco a Vicenza è un percorso che sta via portando l’ascoltatore a riconoscere il tocco di Beethoven , quasi a interpretare le sue passioni e i suoi stati d’animo così come li propone il maestro Giorgio Agazzi che con la sua finissima tecnica fa rimbalzare un contrappunto, una terzina o un passaggio in minore con la giusta enfasi del momento musicale riuscendo a trasmettere e a comunicare quasi lo stato d’animo del momento di armonia.

Un Diario intimo, come lo ha voluto chiamare Giorgio Agazzi , che prosegue serata dopo serata e che si sta via completando con la soddisfazione di Agazzi che così si commenta : “Sono il primo pianista vicentino ad eseguire questo mondo e sono contento, non avrei mai pensato. È  veramente il sogno di tutti noi che amiamo il pianoforte. È un’orchestra nel vero senso della parola.”

14 Maggio  op. 10 n.1 op. 2 n.3 op. 49 ½ op. 110

Il do minore è perentorio e questa sonata , col suo adagio molto, richiama l’attacco celebre della quinta sinfonia nella stessa tonalità.

La sonata in do maggiore è la terza dell’op. 2 è veramente orchestrale e bisogna pensarla tale. I 4 movimenti Allegro con brio, un Adagio espressivo, uno scherzo e un allegro assai definiscono questo omaggio. a Haydn.

La coppia delle sonate op. 49 è un omaggio a chi voleva

avvicinarsi al mondo beethoveniano, dal sol minore della prima in 2 tempi (andante e allegro ) al sol maggiore della seconda espressiva con un minuetto finale.

La sonata op. 110 è l’unica opera senza dedica ed è stata composta in un periodo difficile della sua vita . Un moderato cantabile iniziale è seguito da un tema cantato dagli universitari viennesi, poi il celebre Arioso dolente, la fuga e il “poco a poco vivente” sfociano nella ripresa della fuga per terminare con un radioso accordo di la bemolle maggiore: nonostante le difficoltà della vita bisogna lottare e vincere.

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