Un Vicenza che non ti aspetti, quello visto al Menti contro la Ternana nella prima semifinale play off, che non riesce a venir fuori dalla trappola del modulo ben imbastito della Ternana che pizzica continuamente il giocatore con palla biancorosso a partire da Leverbe in fase di costruzione bassa e via via nella serie di passaggi che i giocatori vicentini cercano di sviluppare, un gioco che innervosisce anche, con i biancorossi che appaiono improvvisamente fragili e spesso spaesati per la fretta di liberarsi del pallone immediatamente contrastato fin dal primo avversario che hanno vicino. E così il Vicenza fatica a trovare geometrie, il centrocampo con Ronaldo basso e non in serata di grazia perde tempi e contrasti, in avanti Morra svaria spesso a sinistra ma Della Morte in campo come seconda punta non trova quasi mai la posizione giusta, Talarico a destra rimane molto bloccato sia in fase di costruzione che in ripiegamento, Costa trova poco spazio con il suo controllore sempre a brevissima distanza, prova qualche affondo ma manca forse il tempo di ragionare e smistare in mezzo all’area avversaria dei palloni incisivi, Della Latta copre ma non morde nella riproposizione, Zonta corre molto generosamente ma gli manca il supporto giusto per affondare il colpo, alla difesa manca lo spazio di manovra e l’impostazione del gioco si sviluppa quasi sempre per linee orizzontali o lanci lunghi verso un attacco che non riesce a far avanzare i difensori avversari, trovare il fallo a centrocampo né la possibilità di involarsi tra le linee avversari, l’unico che ci prova più spesso con folate di forza è Sandon che non trova però il compagno giusto per un dai e vai o un compagno per la profondità.
Insomma un primo tempo che produce ben poco per i biancorossi nonostante i continui incitamenti di Vecchie e che produce due tiri forti ma centrali che Vannucchi blocca. La Ternana si presenta quindi come squadra forte, e lo si sapeva, ben messa in campo da Liverani che riesce continuamente a concedere pochi spazi ai biancorossi e che anzi riesce a farsi pericolosa con Cianci, forse partito con una sua deviazione col braccio non vista dall’arbitri, che si presenta da solo davanti a Confente che salva la sua porta con un grande intervento.
Un primo tempo difficile insomma, come anche ammesso da Vecchi nel dopo partita “Sicuramente nel primo tempo non siamo riusciti a fare quello che di solito vediamo in casa e mi aspettavo di più dal punto di vista del gioco, merito indubbiamente della Ternana, però alcune cose semplici le abbiamo sbagliate. Un po’ merito loro, un po’ demerito nostro, oggi eravamo tutti un po’ bloccati, parlerò coi giocatori per cercare di capire il perché degli errori tecnici che non siamo abituati a vedere”
Nella ripresa il Vicenza cerca di aumentare e alzare il livello della qualità, Della Morte si sposta più a destra cercando di dare più spazio centralmente a Zonta, a volte anche a Talarico e a Rauti subentrato a Della Latta, la Ternana abbassa un po’ il suo baricentro ma nitide occasioni da gol per i biancorossi se ne vedono poche e i tiri di Costa e Della Morte si smorzano nel muro rossoverde.
E adesso a Terni mercoledì a giocarsi la partita della vita, si parte da uno 0-0 e l’unica carta è solo una vittoria , ma per metterci un po’ di ottimismo anche la Ternana deve solo vincere, e a ben vedere la squadra rosso verde che abbiamo visto al Menti è riuscita ad imbrigliare il Vicenza con un gioco che però non ha dato spazio alla sua fase di attacco se non con un’unica azione con Confente ha salvato sì il risultato ma da un’azione nata comunque da una svista di Leverbe e da un possibile fallo di Cianci, ora anche la Ternana dovrà fare la sua partita e i biancorossi dovranno approfittare sia del rientro di Ferrari, che in una difesa ben guarnita della Ternana può dire la sua per fisicità e precisione, sia di una manovra avversaria che necessariamente dovrà aprirsi e non badare solo a chiudere spazi come è accaduto al Menti.
“Speriamo che Ferrari faccia comodo a Terni – conclude Vecchi – e si dovrà giocare certamente con più leggerezza mentale, nel senso che quando abbiamo la palla dobbiamo essere un po’ più sereni, con la personalità di farci vedere dal compagno. Ci siamo anche noi, la Ternana è una squadra forte, ma faremo di tutto per andare in finale “
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