Il Consiglio dei Ministri ha riconosciuto lo stato di emergenza per la durata di 12 mesi per il forte maltempo che ha colpito l’ovest vicentino gli scorsi 17 e 18 aprile.
foto Loris Lorenzini
Una notizia che l’intero territorio ha accolto con soddisfazione, anche alla luce del fatto che l’intero territorio si era speso per questo risultato: lo scorso 3 giugno dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci c’era infatti una delegazione composta da Regione Veneto, Provincia di Vicenza con il presidente Andrea Nardin, parlamentari vicentini e soprattutto i sindaci della Valle dell’Agno e del Chiampo.
“Questo dimostra -commenta Nardin- che quando il territorio si muove compatto, la risposta da Roma arriva e, in questo caso, arriva anche con sollecitudine. I fondi messi a disposizione, che per ora ammontano a 3,75 milioni di euro, coprono solo in parte i danni subiti, ma sono una prima parte di ciò che verrà stanziato. Importante è anche l’autorizzazione all’adozione di ordinanze in deroga, che si traduce in iter più snelli per le procedure d’appalto e la realizzazione di opere fondamentali per il tessuto economico e sociale del territorio.”
I comuni interessati sono Arzignano, Brogliano, Cornedo Vicentino, Recoaro Terme, Trissino e Valdagno, che in aprile sono stati colpiti da esondazioni e frane, con danni ingenti alle infrastrutture e il crollo di un ponte che ha causato la morte di Leone e Francesco Nardon.
“Mi unisco ai ringraziamenti del sindaco di Valdagno -conclude Nardin- ricordando tutti coloro che si sono spesi per questo riconoscimento, dalla Regione ai nostri rappresentanti in Parlamento a Roma, tutti i primi cittadini dell’ovest vicentino, il ministro Musumeci e la premier Meloni. Ora sta a noi investire questi fondi sul territorio per renderlo più forte.”
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