Inaugurata nella sala degli Zavatteri in Basilica Palladiana, la mostra organizzata dal Comune di Vicenza che narra la storia e la vita di un artista vicentino con un proprio riconoscibile linguaggio formale declinato in generi e materiali diversi: “Maurizio D’Agostini. Retrospettiva 1980-2025. Sulle ali della bellezza tra Natura e Infinito”.
Maurizio D’Agostini è scultore, incisore e pittore. Personalità artistica contemporanea di rilievo internazionale, vive un forte legame con la sua città. Conoscitore della figura umana, che diventa fonte ispiratrice delle sue sculture, D’Agostini indaga l’esistenza dell’essere umano che modella giocando su volumi, spazi e richiami classici. Le opere seguono forme ideali che conquistano la critica d’arte contemporanea, e fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private, italiane e straniere. Le opere monumentali sono esposte in luoghi pubblici e spazi privati, in Italia e all’estero.
La mostra si potrà visitare, ad ingresso libero, dal martedì a domenica dalle 10 alle 18 fino al 9 novembre 2025.
Sono intervenuti la vicesindaca Isabella Sala, l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin, l’artista Maurizio D’Agostini, la curatrice Katia Brugnolo e il presidente della Biblioteca Bertoliana Alberto Galla alla presenza di un pubblico numeroso. C’era anche Jean Pierre Montmasson, artista ed ex amministratore proveniente dalla zona di Annecy, città gemellata con Vicenza, dove D’Agostini ha esposto le sue opere in più occasioni: l’ultima esposizione risale al 2022.
“ Credo possiamo definire Maurizio D’Agostini un poeta, perché ogni sua opera rappresenta non la realtà ma lo spirito delle cose – ha dichiarato la vicesindaca Isabella Sala -. La sua è poesia scolpita, con grande passione, fatica, perseveranza. Le stesse qualità che ha mostrato in questo tempo, perseguendo il desiderio di donare a Vicenza questo suo racconto visivo, e proprio in questo spazio, il cuore pulsante dove arrivano vicentini e turisti, uno dei simboli della nostra città patrimonio dell’umanità. Se penso a Maurizio D’Agostini oggi penso all’uomo che guarda il cielo in un suo bronzo del 1997, le mani verso l’infinito, i piedi senza paura in bilico sulla cattedrale, una costruzione che ricorda molto la Basilica che ospita questa grande personale”.
Commenta la curatrice Katia Brugnolo: “Alla luce della sua lunga e prestigiosa carriera Maurizio D’Agostini va considerato come uno dei maggiori scultori al mondo che operò e ricevette riconoscimenti a livello internazionale. Altra caratteristica che lo rende impareggiabile è la sua straordinaria competenza estesa a più tecniche artistiche: incisione, scultura e pittura, sempre con risultati straordinari. La sua formazione iniziò presso la Scuola d’arte e mestieri a Vicenza e, in seguito al suo apprendistato come incisore-cesellatore, negli anni ’80 scaturì la volontà di dedicarsi alla scultura. Nel frattempo i viaggi negli Stati Uniti, nel 1982, e in Francia, nel 1984, gli offrirono l’opportunità di mostre, riconoscimenti e lo avviarono alla straordinaria stagione della produzione di sculture su piccola e grande scala. Ciò che infatti va sottolineato è che Maurizio D’Agostini crea capolavori scultorei su dimensioni sia piccole che monumentali. La sua esperienza formativa lo abituò, infatti, a definire forma e dettagli su piccole superfici, curando con maestria la qualità del segno, sempre perfetto e preciso, e la resa dei particolari, che nelle sue opere assumono un’importante funzione narrativa e simbolica.”
In mostra sono esposte 75 opere: 47 sculture, 11 incisioni, 13 dipinti, 4 pastelli
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