Proseguono gli incontri con il maestro Giorgio Agazzi al Teatro San Marco a Vicenza , mercoledì 07 maggio alle ore 20,30 che andrà a proporre nuove pagine delle opere di Beethoven.
Il progetto “Mercoledì con Beethoven , Diario Intimo delle 32 sonate per pianoforte” si sta svolgendo al Teatro San Marco a Vicenza per sviluppare una conoscenza delle opere di Beethoven ciascuna delle quali avrà il suo specifico commento, quasi a creare un intimismo nell’ascoltare e maggiormente apprezzare anche con cenni storico/musicali dove necessitano le varie sonate del grande Maestro con la suggestione e le emozioni che sa far scaturire dal pianoforte il maestro Giorgio Agazzi creando il perfetto equilibrio tra musica, strumento ed esecutore. Si ascolta sempre con molta attenzione il maestro Giorgio Agazzi che riesce sempre ad accomunare la preziosa sonata di Bethoven con il suo personale sentimento fatto di tecnica e di capacità di esecuzione che prende lo spettatore accompagnandolo quasi in un viaggio di armonia . Un Diario intimo, come lo ha voluto chiamare Giorgio Agazzi , che prosegue serata dopo serata e che si completa con la scoperta a volte di un Beethoven che magari non si conosceva o che non era rimasto impresso nella mente o che era stato ascoltato e non approfondito.
7 MAGGIO 2025 Sonata op. 14 n.1 – op. 28 – op. 31 n.3 . op. 90 – op.109
La prima sonata dell’op. 14 è in mi maggiore ( la stessa tonalità dell’op. 109) , consta di 3 tempi un Allegro iniziale , un allegretto (come momento lento) ed un allegro “comodo” . Sonata molto delicata alterna vari momenti in poco spazio e ha una scrittura che ricorda quella di un quartetto d’archi.
La sonata op. 28 “Pastorale” inizia proprio come il concerto per violino op. 61 con tre colpi di una nota nel basso che richiamano tre colpi discreti del timpano. Tutto è improntato alla massima serenità, anche se il secondo tempo è in tonalità minore, uno scherzo e un allegro con una stretta finale suggellano una sonata molto amata fin dal suo nascere.
La sonata op. 31 in mi bemolle maggiore“ La caccia” è la terza dell’op 31 molto pianistica con un Allegro iniziale (a mio avviso più moderato ) un allegretto con momenti di pizzicati degli archi e tutta l’orchestra, un Moderato e grazioso ( preso da Saint Saens per una celebre serie di variazioni per 2 pianoforti) e un presto con fuoco di grande impatto.
La sonata op. 90 in mi minore alterna momenti di vivacità e di riflessione ed apre all’ultimo periodo delle ultime sonate come i quartetti, composizioni che hanno lasciato i contemporanei in disaccordo ma Beethoven ormai scriveva per un’altra realtà con lo sguardo in avanti. Non dimentichiamo che lui stesso diceva che l’op 106 sarebbe stata eseguita e capita 50 anni dopo la sua morte.
L’op. 109 in mi maggiore apre l’ultimo periodo con un vivace (ma non troppo scriveva sempre in aggiunta a tutte le indicazioni) seguito da un prestissimo ed un tema con variazioni ( con grandissima espressione) che racchiudono tutto il suo sapere.
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