a cura di Sergio La Bella
In ambito scolastico si parla spesso di motivazione, metodo di studio e concentrazione. Raramente, però, si affronta un aspetto tanto essenziale quanto trascurato: lo stato di salute globale del bambino, in particolare la funzione oro-facciale, come determinante nei processi di apprendimento.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”. Ma questa definizione, seppur storicamente rilevante, oggi va superata. La salute non è semplicemente l’assenza di malattia, bensì la piena espressione del potenziale umano. Questo è tanto più vero in età evolutiva, dove il corpo è in continua trasformazione e ogni squilibrio può influenzare negativamente l’equilibrio psico-fisico.
Il rendimento scolastico dipende da numerosi fattori, e tra questi vi sono condizioni organiche spesso trascurate: disfunzioni respiratorie, masticatorie e posturali, tutte collegate a uno sviluppo cranio-facciale alterato.
Le moderne abitudini alimentari (cibi morbidi, poveri di stimolazione masticatoria), l’uso prolungato del ciuccio e l’allattamento artificiale precoce interferiscono con la corretta crescita dei mascellari e la fisiologia delle funzioni orali. Questi elementi contribuiscono a creare malocclusioni dentali, respirazione orale, e deglutizione atipica.
Il loro impatto si estende ben oltre la bocca.
La respirazione orale non è solo una “cattiva abitudine”: comporta alterazioni profonde. Riduce l’ossigenazione cerebrale, compromette la qualità del sonno, favorisce infezioni croniche e peggiora le disarmonie dento-scheletriche. È associata a condizioni come la cosiddetta facies adenoidea: un insieme di segni clinici che include occhiaie, bocca costantemente aperta, e espressione sonnolenta, difficoltà respiratorie, labbra incompetenti e malocclusione.
In presenza di questi fattori, l’apprendimento può risultare compromesso, non per un deficit cognitivo, ma per una ridotta efficienza fisiologica.
Malocclusioni e disfunzioni mandibolari comportano adattamenti posturali che coinvolgono l’intera struttura assile. La mandibola, se alterata nella sua simmetria o funzione, condiziona la posizione del capo della colonna vertebrale, del bacino e dell’appoggio plantare. Non è raro osservare scoliosi funzionali, cefalee, affaticamento visivo e problemi di coordinazione nei bambini con occlusioni patologiche.
È fondamentale sensibilizzare insegnanti, genitori e operatori sanitari: un perenne calo di attenzione, un rendimento scolastico scarso o una stanchezza cronica non sono necessariamente problemi psicologici o educativi. Possono essere segnali di disfunzioni organiche sottostanti, trattabili con un approccio multidisciplinare.
L’identificazione precoce di questi segnali, anche in ambito scolastico, consente di attivare percorsi diagnostici e terapeutici che migliorano non solo la salute, ma anche le capacità cognitive e relazionali del bambino.
È tempo di superare una visione compartimentata della salute. La bocca, la postura e il cervello sono strettamente interconnessi.
Riconoscerlo significa offrire ai discenti un’opportunità concreta di esprimere appieno il loro potenziale.
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