Reduce dal Premio Arteven, Circuito Multidisciplinare Regionale, dedicato a Pierluca Donin, come migliore compagnia professionale veneta per lo spettacolo brillante e ironico La scuola dei mariti e delle mogli di Molière, con la regia di Piergiorgio Piccoli, la compagnia Theama Teatro torna nel 2025 con la nuova edizione di Salotti Urbani.
La rassegna, giunta alla sua decima edizione e intitolata I.A. – Identità e Ambiente, si concentra su quattro temi cardine del nostro tempo: identità, ambiente, memoria e paesaggio. Un progetto che, sin dal titolo, gioca con l’ambiguità dell’acronimo -I.A.-, evocando da un lato le sfide e le suggestioni dell’Intelligenza Artificiale, e dall’altro la necessità di riscoprire il legame profondo con ciò che ci definisce come persone e comunità.
In programma per la prossima estate, la rassegna celebra il potere della parola in tutte le sue forme: dal dialogo mitologico alla riflessione esistenziale, dalla narrazione familiare alla musica d’autore. Ogni serata sarà un invito ad ascoltare, riflettere e lasciarsi coinvolgere da voci capaci di attraversare il tempo, risuonando con nuovi significati nel nostro presente. Un viaggio tra linguaggi e sensibilità, dove la parola diventa ponte tra identità e ambiente, memoria e paesaggio.
Gli eventi nel Giardino del Teatro Spazio Bixio, in via Mameli 4, iniziano alle ore 19.00 Giovedì 3 luglio con l’aperitivo culturale, ad ingresso gratuito, in caso di pioggia il pubblico troverà accoglienza nel Teatro omonimo, proseguono alle ore 21.15, dello stesso giorno, con gli spettacoli in calendario. La rassegna Salotti Urbani 2025 intende intrecciare il valore delle radici con la necessità di esplorare nuovi orizzonti. Il mito, la letteratura e la musica si fondono in un percorso performativo che racconta il presente attraverso il passato e riscopre la parola, la memoria, con un’attenzione particolare al paesaggio culturale e umano.
La narrativa dei noti autori: Dino Buzzati, Gian Antonio Cibotto, Roberto Roversi, uno dei più importanti poeti bolognesi del Novecento, basti pensare la sua collaborazione con Lucio Dalla, si intreccia con la voce degli attori del presente, in racconti sempre nuovi, che celebrano l’analisi personale di ognuno, la sua capacità di resilienza e la sua ricerca d’identità.
Interrogando il nostro presente il passato mitico-letterario diventa voce viva durante l’aperitivo culturale di apertura del 3 luglio con Ennio Cavalliche intervista Giacomo Casanova e quando coinvolge il pubblico nello spettacolo delle 21.15 in una discussione impossibile con Euridice per attraversare i temi dell’amore perduto, del sacrificio e della ribellione.
La rassegna prosegue Venerdì 4 luglio con Saverio Mirijello, che alle ore 19.00 propone con il gruppo Theama il dialogo intergenerazionale, dedicato a Italo Calvino. Una riflessione sull’importanza dell’immaginazione, della cultura, ma sollecita anche la necessità di rallentare per comprendere meglio sé stessi e il mondo.
Petra Codato nello spettacolo Peregrinazioni lagunari (4 luglio ore 21.15) conduce lo spettatore in un viaggio attraverso la laguna di Venezia ispirato a una canzone popolare del 1600. Il libro esplora il paesaggio anfibio in chiave ambientale e antropologica, portando il pubblico in un percorso tra isole, fornaci, impianti di riciclaggio e del MOSE.
Sabato 5 luglio, Theama Teatro intrattiene il pubblico dell’aperitivo con lo spettacolo A me non sembra di dover morire. Brillanti conversazioni tratte dalle opere di Alessandro Quattrone tra il quotidiano e l’esistenziale, tra la leggerezza del confronto amoroso e il peso delle domande sulla vita e sulla morte, con un linguaggio raffinato che unisce ironia, introspezione e poesia. L’intenzione della compagnia è quella di fare del teatro un luogo privilegiato d’incontro tra passato e presente, dove la memoria diventa strumento di consapevolezza e riflessione.
Con la musica di ricerca ispirata ai canti tradizionali di Giro in giro (17 luglio, ore 21.15 con Roberto Tombesi, lo spettatore è invitato a interrogarsi sul significato dell’appartenenza: cosa significa far parte di un luogo, di una cultura? Come può la musica farsi testimonianza della fragilità e della bellezza del tempo che scorre?
Da questa consapevolezza dell’identità culturale si passa alla nostalgia linguistica con la messa in scena dell’Iliade, nella suggestiva traduzione in veneziano di Giacomo Casanova (24 luglio, ore 21.15), un esempio di come la lingua possa restituire al mito una nuova, intensa attualità.
Negli Aperitivi Culturali delle ore 19.00 in collaborazione con CSV centro servizi per il volontariato di Vicenza sono presentati i libri “Il coraggio dei sogni” di Tarcisio Bellò (17 luglio), un racconto sull’alpinismo e sull’altruismo, dove il paesaggio montano diventa metafora di quello interiore e “Cronache di una casa chiusa” Rossella Menegato (24 luglio), ambientato nelle Case di Tolleranza, sono racconti di lacrime e sorrisi, di odio, e tenerezza «Mai dimenticare da dove si viene. Siamo il frutto delle nostre esperienze. Belle e brutte. Noi siamo il nostro passato. Dimenticarlo vuol dire cancellare la memoria di chi si è, diventando così deboli e corruttibili».
Giovedì 31 luglio chiudono gli aperitivi culturali con il Blues da camera dei The Moochers. repertorio anni 1870-1935, per chitarra e voce.
Lo spettacolo che conclude la rassegna il 31 luglio è La donna dei fili ,con Anna Zago. Nasce dalla selezione del romanzo omonimo di Ferdinando Camon e di un’intervista all’autore registrata, con una particolare attenzione ai passaggi che evidenziano il rapporto tra la protagonista e il suo passato. Un viaggio nel ricordo, dunque, attraverso la storia di una donna che tesse il tempo con il filo dei suoi pensieri, tramandando valori e speranze. Una riflessione sulla forza delle donne, sulla memoria familiare e sulla potenza della mente.
Per informazioni Asso. Culturale Theama Teatro, 0444 322525 info@theama.it www.theama.it, annetteronchin@gmail.com
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