Succede qualcosa che non si vede spesso nel ciclismo, una tattica che nessuno si aspetta nemmeno quando si manifesta, sembra un bluff per far uscire allo scoperto gli avversari, che commentano così anche i più esperti quando Adam Yates della UAE lascia sul posto il gruppetto praticamente dei primi dieci in classifica con qualche gregario di lusso a far compagnia ai vari capitani, sembra che Pogacar in maglia gialla abbia spinto i vari Vingegaard ed Evenepoel a scoprirsi quando mancano 8 Km alla vetta del Pla d’Aldet e là davanti c’’e Healy con circa un minuto di vantaggio e spinge verso la vittoria di tappa,
Tutti si erano accorti del gran parlottare tra Pogacar e Yates già da un buon chilometro, ma in pochi si erano resi conto che stranamente il trenino non era trainato dalla UAE, squadra della maglia gialla e dalla stessa maglia gialla, ma solo da un uomo UAE, Almeida, con dietro Evenepoel e Landa della Soudal, Jacobsen e Vingegaard della Visma, mentre Pogacar e Yates della stessa UAE se ne stavano dietro a sudare e parlare, in mezzo tra Rodriguez della Ineos e Il nostro Giulio Ciccone.
Pogacar resta indietro e lascia fare ad Adam Yates ,ma nessuno si muove e il corridore inglese della UAE in 2 Km recupera il povero Healy e lì scocca la scintilla,forse si intuisce che Yates comunichi al suo capitano qualcosa tipo”l’ho preso” perché in contemporanea , quando mancano 4,5 Km all’arrivo, scatta Pogacar che in poche pedalate fa il vuoto, cerca di resistere Vingegaard con l’ottimo Evenepoel ,ma la maglia gialla è imprendibile, sa di aver lì davanti il suo uomo Adam Yates che può essere un ulteriore trampolino di lancio.
Pogacar è intelligenza tattica, cuore, forza, sembra quasi non far fatica e infatti va a prendere Yates che gli dà il modo di riprendere fiato e mantenere i 10 secondi di vantaggio accumulati, anzi lo spinge fino ai 2 Km dall’arrivo quando le maillot jaune prosegue con grande energia e va ad affrontare l’ultimo strappo per raggiungere lo striscione d’arrivo senza mollare sui pedali.
Pogacar in questi ultimi 2 Km, con l’ultimo scatto in solitaria, ha rifilato a Vingegaard quasi 20” oltre a quelli che già aveva, Evenepeol giunge con un distacco totale di 1’10” , lo sloveno ha dato spettacolo nel vero senso della parola con una prova di forza sia nello scatto che nel mantenimento dello sforzo che non ammette repliche.
Non serve essere ciclisti o appassionati di ciclismo, oggi è stato sufficiente guardare questo ragazzo sloveno con il ciuffo che esce dal caschetto per rendersi conto che i valori dello sport non hanno confini né limiti e si possono solo ringraziare e ammirare campioni come Tadei Pogacar che ci permettono di condividere questi valori.

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